Scoppia la polemica sullo ius soli sportivo dopo la vittoria di Marcell Jacobs allo Olimpiadi: Malagò, “Aberrante non riconoscerlo”.
Dopo l’impresa di Marcell Jacobs, Oro nella finale dei 100 metri alle Olimpiadi di Tokyo, il numero uno del CONI Giovanni Malagò ha parlato con i giornalisti a margine della conferenza stampa nel corso della quale ha celebrato le imprese dell’atletica Azzurra, che si gode anche l’impresa di Tamberi nel salto in alto. Malagò ha colto l’occasione per rilanciare la discussione sullo ius soli sportivo, aprendo una nuova polemica politica.
Malagò: “Non riconoscere lo Ius Soli sportivo è aberrante”
Per Malagò non riconoscere lo ius soli sportivo “è folle“. Poi il Presidente del CONI illustra la sua proposta: “Sono anni che c’è una formidabile polemica attorno al tema dello ius soli. Noi non vogliamo fare politica, vogliamo occuparci solo di sport. Ma non riconoscere lo ius sportivo è aberrante. Oggi più che mai questo discorso va assolutamente concretizzato. Come? A 18 anni e un minuto chi ha determinati requisiti deve avere la cittadinanza italiana senza dover affrontare una via crucis che spesso fa scappare chi si stanca di aspettare. Dall’Olimpiade arrivi una spinta all’integrazione“.
Stop di Salvini, “Già oggi a 18 anni chiunque può chiedere la cittadinanza”
Nel giro di pochi minuti è arrivata la replica da parte del leader della Lega Matteo Salvini, che ha fatto intendere di non essere intenzionato a sedere al tavolo delle trattative per discutere della proposta avanzata da Malagò.
“Ius soli? Già oggi, a 18 anni, chiunque può chiedere e ottenere la cittadinanza. Squadra che vince non si cambia!“.
Di seguito il tweet pubblicato da Matteo Salvini in risposta alle dichiarazioni di Malagò.